Lungo il Langosco e poi...Fagiana!

E’ un caldo pomeriggio di fine Luglio. Ci siamo dati il solito appuntamento al Binda Bici Bar di Nosate per passare un bel pomeriggio in bicicletta. Oggi il gruppo non è particolarmente numeroso, il drappello di volenterosi è limitato per alcuni affacendati in impegni vari ed altri già in vacanza.

Considerata la temperatura e la vegetazione prorompente del momento escogitiamo un’escursione ad elevato gradimento, dato che eviterà in buona misura il sole diretto ed i rovi pungenti.

Partenza ore 14:30 dopo il caffè, ci si dirige verso il ponte di Turbigo scendendo sul canale naturale del Naviglio Grande. Attraversiamo il ponte di pietra di Castano verso la Cascina del Mulino Vecchio ed il breve sentiero ci conduce al canale Turbighetto. Evitiamo di passare dal ponte Tibetano dato che il successivo ponticello sul canale è ancora in sistemazione, ed entriamo perciò nel boschetto da via Santa Maria. Inizia un divertente single track che prima affianca il canale e poi sfocia sul Ticino in prossimità del Molino del Pericolo costeggiandolo fino a poco oltre la Colonia Elioterapica, dove innestiamo la SS 341 per pochi metri fino al ponte di Turbigo (primi 6 km – 20 minuti).

Subito a sinistra dopo il ponte, la strada vicinale del Mezzanino, prima asfalta e poi sterrata, si congiunge con quella della Panosetta, che prendiamo in direzione fiume superando il canale Cavour. Da quì inizia un nuovo single track nel bosco molto variegato con limitati sali e scendi e qualche passaggio molto stretto fra gli alberi a ridosso del fiume; c’è anche un tratto che in caso di piena o forti piogge rischia di rimanere allagato costringendo al dietro-front, ma non è il caso di oggi. Si esce poi nella piana, sulla strada comunale della valle del ticino e ci si ritrova in prossimità dell’area di pic-nic delle 7 fontane. Pieghiamo a sinistra sullo sterrato fino alla cascina bianca, poi a destra e in pochi metri siamo finalmente al canale del Langosco. Dal ponte abbiamo percorso altri 6 km in circa 25 minuti.

All’inizio della strada asfaltata prendiamo subito a sinistra il sentiero di fianco al canale dal lato della collina rituffandoci nel verde e seguendo il corso dell’acqua rinfrescante per un chilometro e mezzo. Poi un breve strappetto sulla destra ci porta all’asfalto della strada del Piaggio. La seguiamo voltando a sinistra e dopo appena qualche centinaio di metri riscendiamo per attraversare nuovamente il Langosco imboccando il sentiero che lo costeggia verso destra per un paio di chilometri e che ci consente di passare sotto l’A4 e di giungere in località torre Mandelli. Qui il laghetto sportivo Valtorre consentirebbe una sosta, ma noi continuiamo sulla sterrata verso il Ticino e prima attraversiamo il Naviglio Sforzesco, poi voltiamo a destra nel sentiero del bosco che subito ci riporta alla sinistra del canale, seguendolo fino alla Trattoria da Resi e poco dopo alla centrale idroelettrica per terminare infine sulla SP11. Altri circa 7 km in circa mezz’ora.

Quando arriviamo al di là del ponte, in territorio lombardo, abbiamo percorso circa 20 chilometri in un’ora e un quarto: abbiamo quindi il tempo per una piacevole incursione alla Fagiana, pregevole area a sud-est di Magenta, ex riserva di caccia. Siccome siamo senza acqua ci dirigiamo subito alla locale sede del Centro Parco del Ticino imboccando il sentiero che passa sotto il ponte ferroviario (è il primo che unì piemonte e lombardia). Dal tracciato che segue il fiume nei primi due chilometri si intravedono le torce accese sui camini delle raffinerie antistanti a Trecate, poi ci si addentra per un altro paio in un contesto piuttosto selvaggio e a tratti brullo.

Rifocillati e riempite le borracce affrontiamo il trail della Fagiana, che nella parte più meridionale ad ovest rientra nel comune di Cerano. Il percorso è divertente, stretto, leggermente ondulato e pieno di zig-zag. Occhio a non scontrarsi con chi arriva dalla parte opposta! C’è anche un punto panoramico sulla riva per riprendere fiato. Terminato l’anello di 3,5 chilometri riprendiamo il sentiero fatto precedentemente per la SP11, evitando quindi di passare dal sentiero più interno che dalla cascina Bullona giunge alla cascina Madonnina.

Passiamo sotto la provinciale, a sinistra compare il ristorante “Al Piave” che ci fa sempre sorridere, ed ogni volta inventiamo una storia del perché proprio quel nome in quel posto. La strada vicinale “la vecchia del porto” ci avvicina alla cascina Rossa (ora B&B) e rapidamente entriamo nel boschetto dove un altro bel trail ci aspetta, questa volta più veloce e fluido, ma in certi punti un pò strettino per due bici contrapposte.

Passiamo sotto l’A4 e riprendiamo il sentiero che costeggia il fiume, ora lo stiamo risalendo fino alla Lanca di Bernate, una stupenda piccola oasi faunistica a breve distanza dai sassi che delineano il Calendario Celtico.

Dal nostro arrivo sulla sponda lombarda abbiamo percorso altri 17 chilometri in poco più di un’ora, l’idea è quindi di fermarci per un aperitivo “godereccio”. Destinazione “La Galizia”, agriturismo multifunzionale a pochi minuti.

Lasciamo quindi il sentiero dei Germani ed in prossimità del Molino Annoni prendiamo la strada vicinale Marchetto ci riporta sul Naviglio Grande, passiamo Cuggiono e ad un paio di chilometri dall’omonimo ponte scavalchiamo il canale e imbocchiamo via cascina induno ma prima della salita svoltiamo a destra sul sentiero e ci ritroviamo nell’affascinante contesto della Galizia. Manca poco alle sei, la gentilissima Valeria ci accomoda ed un paio di taglieri con un bianco fresco e di carattere condiscono il finale della passeggiata finora di circa 42 chilometri (2:40).

La sosta è talmente piacevole che il tempo scorre via veloce, si è fatto tardi ed ora dovremo recuperare un pò; per arrivare alla nostra partenza di Santa Maria in Binda. Fortunatamente il tratto rimanente è praticamente piatto, seguiamo il canale fino alla Cascina Padregnana a Turbigo, poi l’alzaia ancora fino al Ponte di Castano e infine saliamo alla nostra benedetta chiesetta di Nosate.

In tutto 51 e rotti chilometri, meno di 150 metri di dislivello, 3 ore circa di pedalata, tante risate e un ottimo aperitivo! Non male per un caldo pomeriggio.

immancabile Selfie alla Lanca di Bernate

immancabile Selfie alla Lanca di Bernate

paolo Gaglione