Freddo in bicicletta? Quali soluzioni adottare.
Eccomi ad affrontare la discesa; sono ancora sull’asfalto perché mi stò approssimando all’inizio del trail nel bosco programmato per stamattina. Saranno solo 300 metri con una pendenza del 4-5% ma le ruote iniziano a scorrere sempre più veloci: le tempie pulsano, gli occhi iniziano a lacrimare…uno sguardo al ciclo computer mi conferma quello che già sapevo e immaginavo.
Stamattina, appena sveglio, l’app sul telefono mi dava 3°, poi appena uscito dalla rimessa, il ciclo-computer indicava 5°. Ora sono a 2°, ed almeno 3 pensieri mi balenano nel cervello.
1. Speriamo che la discesa finisca presto (in effetti devo resistere ancora qualche secondo)
2. Chi me lo fa fare ad uscire con queste temperature?
3. Come devo vestirmi per proteggermi al meglio dal freddo
In effetti il secondo e terzo pensiero sono fortemente correlati. Nemmeno la più grande passione può allievare la sofferenza ed il disagio che si subiscono quando si affrontano le rigide temperature del periodo invernale. Se però in questo periodo si vedono dei “disperati” in giro, specialmente al mattino presto, è solo parzialmente dovuto ad una bizzarra taratura mentale dei soggetti in questione: esistono infatti soluzioni da adottare in grado di risolvere il problema del freddo.
Scrivo questo memo quindi non per gli “esperti” ma per i “neofiti” ovvero per chi abitualmente decide di mettere nel ricovero la bicicletta nei mesi più freddi, che paradossalmente sono anche molto interessanti e godibili per delle escursioni stante la maggiore visibilità (alberi senza foglie) e la migliore percorribilità di alcuni sentieri (vegetazione “rinsecchita”).
Inizierò dalla testa per arrivare ai piedi. Non voglio indicare marche, mi limiterò solo a cercare di spiegare sinteticamente la funzionalità del capo che può agevolare la nostra uscita in MTB in un range di temperatura tra 0 e 10-15 gradi.
· Sottocasco. Posto che tutti noi responsabilmente indossiamo il casco, nei caschi moderni le numerose aperture favoriscono la ventilazione, quindi il passaggio dell’aria fredda. Come barriera esistono fasce, cuffiette o addirittura passamontagna preposti per tenere al caldo la testa.
· Scaldacollo. E’ un alternativa migliore di un foulard, e può essere anche calzato in testa (specialmente alla fine quando si toglie il casco). Accentua la protezione della gola in quanto non sempre le giacche hanno un collo alto. Può essere esteso fin sotto gli occhi, coprendo quindi anche naso e bocca.
· Giacca invernale. E’ l’indumento più esterno, caratterizzato da un peso maggiore rispetto alle giacche per le mezze stagioni. E’ estremamente importante che favoriscano la traspirazione, in modo di non rimanere bagnati durante l’esercizio. In alcuni casi hanno anche inserti anti-vento su braccia e frontale per limitare l’ingresso di aria fredda. Possono avere un grado diverso di impermeabilità. Sono capi relativamente costosi, se volete risparmiare prendeteli fuori stagione, ma un capo di buona qualità è una garanzia per il vostro benessere.
· Termica. Sono delle maglie da mettere a contatto della pelle generalmente in materiali sintetici che trattengono il calore prodotto dal nostro corpo. A seconda della tecnologia e dei materiali è favorita la dispersione del sudore e l’assorbimento dell’odore. Quelle in lana merinos a mio avviso sono più adatte per le mezze stagioni, dato che pur mantenendo il caldo hanno la tendenza ad “inzupparsi” e sono poco pratiche quindi in caso di stop prolungati.
Si possono trovare nei grandi centri sportivi commerciali termiche a partire da circa 15 euro mentre un prodotto di marca viene proposto anche a 50-70 euro; in alcuni casi la differenza funzionale non è così grande, pertanto meglio iniziare con un prodotto “economico” piuttosto che niente. La termica è fondamentale per miglioramento sostanziale del confort dell’uscita.
· Giacchetta intermedia / maglietta. A seconda della rigidità della temperatura e della qualità degli indumenti già citati può essere abbinata sopra la termica una maglia estiva (anche a maniche lunghe) o una giacchetta più leggera, comodamente apribile con la zip. Questo indumento può anche essere riposto nello zaino per essere utilizzato solo in caso di bisogno.
· Guanti. L’importanza di questo indumento che salva il palmo e le nocche è spesso sottovalutato. Una volta coscienti del suo importante ruolo di protezione, è ovvio che dobbiamo predisporci ad averne un paio anche per la stagione più fredda, dove le imbottiture ed i materiali vengono sviluppati al meglio per preservare il calore pur garantendoci l’adeguata sensibilità. Ricordiamoci che le mani, come i piedi, sono le zone più esposte allo scambio termico. Se poi pensiamo di avere troppo caldo, perché l’escursione termica sarà consistente, portiamoci dietro i guanti estivi, alternandoli nel caso.
· Salopette. Durante la stagione invernale è molto più comodo e funzionale indossare questa specie di tuta che avvolge gambe e parzialmente il dorso e il torace, al posto dei classici pantaloncini. Anche per questo indumento valgono i principi generali esposti per le giacche termiche, con la raccomandazione di osservare attentamente i range di temperatura di utilizzo consigliati e l’eventuale grado di impermeabilità. Dato che le gambe sono quasi sempre in movimento avere una salopette più leggera potrebbe non essere un grosso problema, molto dipende da quanto tempo state fuori. In alcuni casi per temperature meno rigide, si adottano calzamaglie sotto ai pantaloncini, oppure gambali da adottare con pantaloncini da corsa.
· Calze. Come accennavo prima i piedi devono stare al caldo! Il mezzo più efficace è una calza adatta per peso e consistenza. I 10 - 15 euro che spenderete possono agevolarvi tantissimo, specialmente se la vostra scarpa non è particolarmente protetta. Da preferire quelle in lana.
· Scarpe. Incominciano a diffondersi delle scarpe pensate appositamente per l’inverno, con meno aperture, adeguatamente impermeabilizzate e con un collo che avvolge la caviglia. Sicuramente da valutare per chi esce spesso ed in ogni condizione, dato che comportano un investimento di circa 150 euro.
· Sovrascarpe. E’ una soluzione intermedia, sono delle specie di ciabatte che avvolgono la scarpa e la caviglia. Ne esistono numerosi modelli generalmente dai 15 ai 40 euro, possono essere utili ed efficaci. Il limite rimane la calzabilità (difficoltà nell’inserire la scarpa) e soprattutto in ambito MTB la durata, sia per la zona sottoposta al contatto del terreno – pedale, che per la parte di cerniera di chiusura/apertura. Con un uso costante, difficilmente resistono due stagioni…
Spero quindi di aver fatto comprendere ai più “titubanti” delle uscite invernali che esistono degli indumenti particolarmente adatti per proteggersi dal freddo e potere continuare a praticare lo sport senza sacrifici supplementari.
Buone uscite!