TORNIAMO A LANZAROTE: la seconda edizione del nostro viaggio guidato

Nonostante la solida sicurezza in noi stessi, quando abbiamo avviato questo progetto avevamo tanti dubbi e questa sicurezza ha vacillato.

Avevamo messo in conto due cose.
La prima era spingere al massimo per promuovere questa iniziativa al massimo a prescindere del risultato. La seconda era di essere preparati a un eventuale insuccesso. Quando il minimo dei partecipanti richiesto per partire sembrava non arrivare mai abbiamo iniziato a percepire un po’ di dispiacere.

E poi…Ecco la magia. In pochissimo tempo siamo andati a chiudere il gruppo!
Quasi non ci si voleva credere. Io ero a fare una pedalata in Scozia (qui la Playlist del racconto YOUTUBE) quando ho sentito al telefono Dario, uno degli interessati. Le cose si sono poi mosse velocemente.


Ed eccosi poi lì, a Puerto del Carmen a montare le nostre bici aiutando gli altri con le loro. 

E poi, quasi fosse un film, lungo le prime piste sterrate. Secondo la cronaca è Francesco il primo a versare lacrime sotto gli occhiali dalle emozioni, vedendo il serpentone di ciclisti davanti a se. 
Sono poi arrivato anche io, ma solo il terzo giorno una volta che mi sono ricongiunto al gruppo dopo che, ahimè,  ho dovuto lasciare per un po' proprio soccorrere Dario e aiutarlo a rientrare a casa a causa di una brutta caduta. Ha deciso di litigare con un marciapiede, una leggerezza che gli è costata un brutto infortunio. Dopo aver gestito questa spiacevole situazione, eccomi di nuovo lì con il gruppo che, rasserenato sapendo il nostro compagno di viaggio sistemato e sulla via del rientro, ritrova anche la sua seconda guida e la serenità di potersi concentrare solo sul prossimo colpo di pedale. 

È stato questo il mio turno delle lacrime sotto gli occhiali, forse anche come reazione allo sciogliere la tensione dell’accaduto. Vedere quel gruppo scendere verso Teguise su una pista sterrata che ricordavo a memoria è stata una emozione inenarrabile.

È davvero difficile spiegare cosa si prova quando, in momenti a caso, arrivano apprezzamenti di grande bontà.

Impossibile elencarle tutte. Dal più semplice “questo viaggio è una figata” al più articolato “davvero complimenti, questo è anche più di quanto mi aspettavo da quanto ci avete raccontato” sino ad arrivare a “questa è la Lanzarote che probabilmente non avrei mai conosciuto”. La risposta è un timido “grazie” ma con un centimetro di pelle d’oca e uno stomaco sotto sopra dalla quantità di emozione.

 

La tappa dei vulcani è la mia preferita, certamente la più tosta specialmente quando ci approcciamo ad entrare nel campo di lava dove lo sterrato per qualche chilometro diventa molto impegnativo.

Qualcuno si diverte a spingere al massimo, con qualcuno camminiamo un tratto, forse godendoci ancor più questo incredibile panorama. Un tempo la bici per me era prestazione e sfida con me stesso. Lo è tutt’ora in parte. Usarla per viaggiare mi ha insegnato tuttavia a rallentare e spingere la bici non è un segno di sconfitta ma un meritato premio che consente di poter osservare meglio il luogo attraversato.

I chilometri scorrono. Il Lago Verde, la pista desertica di Playa Blanca, quella che in molti non pedalano perché non sanno che c’è.
Si mischiano sensazioni diverse, si scopre l’Isola con i suoi contrasti. Arriva Calima,  particolarità atmosferica di questo luogo. Una nebbia sottile creata dai venti caldi e dalla sabbia proveniente dal Sahara. Rovina un po’ il panorama e ci secca faccia e labbra ma sono contento. Così, abbiamo proprio visto tutto!

Infine l’ultima tappa, un mix di sorprese. Luoghi già visti dai miei occhi eppure rivederli tramite il loro stupore e la loro emozione rende tutto diverso. Come fossimo approdati su un mondo nuovo.

Chiudiamo il giro facendoci reciproci complimenti. Siamo stati bravi, ce lo diciamo noi e poi ce lo dicono loro. Invece di riposare parliamo già di modifiche, miglioramenti e ci massacriamo con autocritiche e valutazioni. Qualcosa è già scritto tra le righe: non sarà l’unica e ultima volta. 

Il gruppo si separa e sembra di salutare vecchi amici. Il potere della nostra passione che crea legami indissolubili.

E così, con un altro teletrasporto temporale nel racconto, eccoci qui in questo Aprile 2024 a lanciare la seconda edizione. Sono cambiate alcune cose ma senza stravolgere nulla. Siamo molto più sicuri di noi stessi adesso e allo stesso tempo anche di questo “prodotto”. Tuttavia abbiamo lanciato la seconda edizione con la stessa umiltà della prima sapendo benissimo che potrebbe essere un altro sold out oppure un buco nell’acqua. L’entusiasmo e la determinazione sono ugualmente alle stelle!
Certo è che noi daremo il massimo a prescindere. Perchè certe emozioni, vissute e fatte vivere, valgono tutti gli sforzi, l’insicurezza e le paure da affrontare. Esattamente quello che che i migliori viaggi insegnano. 

La domanda nella mia testa è cambiata. 
Al lancio della prima edizione era: “funzionerà?”.
Oggi mi chiedo: “chi sarà con noi questa volta?”.

Provo ad immaginare i volti, voci e emozioni dei possibili compagni di viaggio. E brillo di emozione al sol pensiero che tutto questo si possa nuovamente concretizzare.

 

LANZAROTE BIKEPACKING EXPERIENCE- SECONDA EDIZIONE 

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