4 MAGGIO - La libertà di pedalare
Ecco a voi un bel racconto delle Guida, ed in primis ciclista molto appassionato, Paolo. Condivide con noi le sue sensazioni del ritorno alla libertà di pedalare. Buona lettura!
Finalmente!
Dunque il 4 Maggio. Potrebbe diventare una data “storica”.
Ora si può, con le dovute cautele, svolgere attività motoria anche non nelle immediate vicinanze della propria abitazione.Già perché ancora regna la confusione tra le ordinanze varie di Governatori e Sindaci, e quindi accontentiamoci almeno per oggi di mettere fuori il naso senza rischiare qualche contestazione.
Mi muoverò sul territorio comunale, che per mia fortuna, è una tripla V (verde, vasto e variegato).
Esco a metà giornata, la giornata è tiepida e anche soleggiata, sono già con il completo estivo ma uso una maglia termica leggera a manica lunga. L’antivento rimane nello zainetto.
E’ una grande soddisfazione, ci si può finalmente muovere, il 25 Aprile passato da poco assume ora un’importanza inaspettata: la festa della liberazione. Anche per noi che non siamo così vecchi.
Si, possiamo fare girare il pedale e guadagnare, metro dopo metro, il nostro nuovo orizzonte.
Mi inerpico nei boschi, mi butto anche sulle salite che gentilmente evitavo, ora dopo quasi due mesi di stop forzato ho una gran voglia di andare. So che mi dovrò limitare, manca l’allenamento, ma oggi è la ripresa, l’inizio della nuova stagione.
Ed in effetti è già tutto cambiato.
Le ultime uscite di Marzo avevano ancora i contorni dell’inverno, qualche timido primo mughetto era comparso nelle zone tradizionali, ma ancora si vedeva tra gli alberi e si ammiravano le montagne lontane.
La primavera non si è fermata, sono cresciute prepotenti felci, cespugli, arbusti e rovi!
Me ne accorgo abbandonando il sentiero conosciuto e addentrandomi nella via secondaria. Sono già alti e potenti, ed i miei stinchi si rigano di rosso…
Una gran felicità, nonostante questo prevedibile intoppo, è assaporare il silenzio ed i rumori del bosco, le lucertole che si muovono fra le foglie ed i richiami degli uccelli.
Incontro pecore al pascolo e campi già falciati (che profumo!) ed anche qualche escursionista – tenuto a debita distanza - sia a piedi che in bici, ed in ognuno colgo il sorriso negli occhi che dice CI SONO.
Una vera goduria questa prima uscita, non tanto per i pochi kilometri registrati quanto per la consapevolezza di quanto è bello questo ambiente e quanto è importante poterlo vivere, assaporando il gusto di ogni singolo minuto seduto sul sellino, nel magico mondo che trovi anche dietro casa.
Paolo G.