6 mesi di pedalata, cioè?
Ad aprile avevo scritto qualche riga sull’allenamento, ora vorrei proporvi qualche indicatore e parametro da me monitorato in questi ultimi sei mesi, ovvero il periodo più favorevole per delle uscite in bicicletta, in ragione del clima più mite e della luce naturale.
Generalmente quando ci si conosce, o ci si incontra, si cerca di capire le condizioni fisiche della controparte per scegliere il percorso più adatto rispetto alle capacità e alla resistenza esistenti, col fine di evitare che la gita diventi una sofferenza ma rimanga invece una piacevole esperienza.
Spesso però è difficile ottenere delle risposte esaustive, perché non sempre i numeri o i valori sono conosciuti, a volte per mancanza di interesse o anche di strumentazione.
Ad esempio, già la domanda “quanti chilometri fai alla settimana?” potrebbe metterci in crisi, e sicuramente definire “quanta salita posso affrontare” oppure “quanto ci metto per fare questo giro” richiede un minimo di cognizione delle metriche del proprio operato.
Diamo quindi delle risposte alle domande più frequenti, premettendo che la mia attività ciclistica si basa esclusivamente su una mtb muscolare.
La classica domanda è quanti km fai, naturalmente da contestualizzare in un periodo.
Per me, questi mesi da aprile a settembre, sono stati piuttosto “intensi” complici tempo clemente, tempo libero e voglia di esplorare; nel chilometraggio complessivo di quasi 5000km ho superato tutti i 6 anni precedenti (ho fatto quasi il doppio del 2015).
Un’altra domanda classica è quante uscite fai o meglio ancora quanto durano?
Premesso che ho dedicato circa 50 ore al mese (+ o – 5 ore a seconda del mese), ho quindi classificato le 150 uscite prendendo un quarto d’ora più o meno rispetto al valore medio indicato.
In sostanza circa la metà delle mie uscite sono mediamente di 1,5-2 ore, un 20% è sulle 2,5 ore, un altro 15% sulle 3, circa un 10% è invece ridotto all’ora e una frazione marginalissima arriva alle 3 ore e trenta.
Un’altra relazione significativa è il dislivello sviluppato nell’uscita. Posto che il mio territorio è prevalentemente collinare e quindi è relativamente facile sviluppare dislivelli positivi, ho inserito le uscite in 3 differenti range di dislivello realizzato: sotto i 400mt, tra 400 e 500 e sopra i 500. Ovviamente più il dislivello è significativo maggiore è lo sforzo e minore è la velocità (quindi più tempo o meno chilometri). I rilievi nel periodo mi dicono che nei 2/3 delle mie uscite realizzo circa il 50% del dislivello complessivo, in 1/5 delle uscite poco meno del 25%, e nel restante 15% delle uscite quasi il 30%.
Ancora dei dati ma con il dettaglio dell’andamento nei singoli mesi:
Km e dislivello percorsi e media della potenza impiegata. Quest’ultima rientra mediamente tra gli 80 e i 70 Watt mentre il dislivello medio per uscita nel mese oscilla di poco (+/- 30) attorno ai 370 metri. I km percorsi nel mese sono sempre stati maggiori di 700 fino ad arrivare a 900 a giugno.
Interessante notare come la pendenza media mensile sia costante su 1,1% quindi il dislivello affrontato è in funzione dei km percorsi, comunque sopra gli 8mila e sotto i 10mila al mese. I dati puntuali nelle uscite del mese presentano però anche dei rari picchi sul 3%
Infine i dati classici: km per uscita, media km/h, numero di uscite.
Anche in questi casi trovo un dato relativamente stabile attorno ai 33 km percorsi per uscita, una velocità media di poco superiore a 16 km/h e un numero di uscite tra 22 e 28 al mese.
Per concludere la visione congiunta in % del numero delle uscite e del dislivello coperto. Si nota come il valore medio sui sei mesi sia in realtà formato da “esperienze” diverse, dove le uscite “leggere” possono variare tra il quasi 60% a quasi 80%, mentre quelle “più impegnative” sono generalmente tra il 15 e il 20%
Detto questo vorrei evidenziare come misurare e valutare i risultati sia importante sia per conoscere la realtà ed anche per porsi degli obiettivi, eventualmente di miglioramento se quello è lo scopo. E questo è un approccio che è valido in tutti i campi, specialmente in un ambito lavorativo.
Ora la mia domanda è: arriverò agli 8k quest’anno? Ho un programma di massima che mi permetterà di farli ma le incognite del futuro (clima, impegni, infortuni…) lasciano quel margine di incertezza che sono di stimolo alla sfida. Vi farò sapere.
Scritto da Paolo Gaglione