Trittico Piemontese

Qualcuno starà già pensando a qualche specialità culinaria come risotti, bolliti o…

Benché merende, aperitivi, pranzi e cene accompagnino con regolarità le nostre uscite, vi voglio raccontare di un giro che tocca tre magnifiche aree del basso Verbano occidentale. Già in parte descritto l’anno scorso (Vista da cartolina), viene questa domenica affrontato con qualche variante interessante. E’ un giro che apprezzo particolarmente perché rimane un’escursione affrontabile sostanzialmente durante tutto l’anno, sia per le quote non elevate che per i sentieri, generalmente ampi e discretamente tenuti.

Iniziamo con calma: la partenza fissata da Sesto è un po' elaborata. La meta proposta la sera prima non ha raccolto gli entusiasmi del caso, si valutano anche le condizioni fisiche dei presenti: chi è appena tornato dalle ferie e poco allenato, chi sofferente di qualche acciacco, chi reduce di passeggiate più meno o più impegnative. Fra quest’ultimi cito Alberto Zecchi, il nostro stambecco di alta quota che ci umilia costantemente nei suoi pellegrinaggi da 2000+ toccando alcune delle vette più alte e remote della zona (andate a vedere alcune delle sue escursioni su mtb-mag.com) regalandoci comunque foto con panorami infiniti e struggenti.

Un rapido passaggio dal centro dove nel pomeriggio è prevista la regata storica, la sfida fra i rioni del paese su delle piroghe da circa 20 vogatori nel tratto del Ticino antistante il lungo fiume. La gente è già numerosa, pertanto il caffè iniziale è spostato al solito bar trattoria sulla SS32 a nord di Borgo Ticino.

Da quì, dopo circa 45’ ed una decina di chilometri, inizia la vera goduria. Benchè alcune strade secondarie ed il boschetto abbiano limitato l’impatto del traffico domenicale, è solo entrando nel Bosco Solivo che si apprezza l’isolamento della natura. Dalla sbarra d’ingresso alla chiesa di San Zeno una pianta ostruisce il sentiero rendendo vano ogni PR, risaliamo quindi più tranquilli sino alla sterrata strada delle lepri che taglia obliquamente la Riserva

Proseguiamo per qualche centinaio di metri per deviare poi in un nuovo single trail breve ma sinuoso tra ciuffi verdi e sottobosco, seguendolo ci accompagna allo sterratone che attraversiamo per intraprendere lo strappetto con la sabbia nella parte finale verso il Mte Solivo, 40+ in circa 0,5km. Si prosegue salendo in costa per altri 200 metri e ci si ritrova all’inizio della nuova DH. Non troppo tecnica e abbastanza fluida, alterna traversi e ripidi tornanti in circa 700 metri, su 80 metri di dislivello. Ci si ritrova quindi sul sentiero basso del bosco a circa 300 metri di quota, lo si percorre per circa 2 km prima salendo leggermente costeggiando l’autostrada lato pineta (a volte il flusso delle auto evoca il rumore di una cascata) poi scendendo ed incrociando la SP32 a Comignago. Attraversato il borgo si prende l’asfalto della SP89 per Oleggio Castello, superati i binari alla cascina Boscarolo si entra nel Parco dei Lagoni di Mercurago e sul sentiero (del Custòn) subito a destra si giunge alla necropoli romana.

Quindi, scendendo nel Senté dal Fos si guada il rio Caneva e si risale alla Strà di Sél, il sentiero più ampio che costeggia il Motto Lagone. Prendendolo in direzione sud si scavalla e si giunge al grande stagno, dove sono stati rinvenuti i resti di un abitato palafitticolo. Ci si dirige quindi verso Oleggio tramite la Strà del Lagon e la Strà del Bagain (non preoccupatevi ci sono numerosi cartelli con la segnaletica) si sbuca infine su via Niccolini dove un ampio prato adibito a pascolo per cavalli riapre il paesaggio.

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Nel centro di Oleggio Castello, di fianco all’ Oratorio dei Santi Rocco e Grato una fontana permette un primo rifornimento, sono passate due ore e circa 23 km, ed il bello deve ancora venire. La destinazione è Montrigiasco, faremo l’anello che sale attorno al Motto Pruschio ed aggira il Motto Gaggioli per scendere fino al laghetto del Picchio. La SP159, via monte oleggiasco, ci accompagna fino al bivio che conduce all’Oratorio di Sant’Eufemia, da lì imbocchiamo via Carrettone e quindi la strada per la cascina Incocco. Alla piccola chiesetta sconsacrata di fianco alla cascina si arriva un po' provati, ma il pezzo duro (fino al 18%) è nel breve tratto che segue, ancora in asfalto. Poi la strada si fà sterrato ed entra nel bosco, la pendenza ritorna a livelli normali ed in poco meno di un chilometro siamo a Montrigiasco. Ancora fontanella sulla Sp110 presso la trattoria, pausa frutta/barretta e si sale verso il memoriale dei partigiani dove - poco prima - si piega a sinistra su via Ferrari. Innestandosi sulla gippabile a destra si affrontano gli ultimi 800 metri in salita, che ci condurranno al punto più alto a 450 mt.

Ora iniziamo la discesa, primo tratto con ghiaino occhio a non scivolare! Poi si entra decisi nel bosco, si alternano tratti negativi, piani e strappetti, a volte con presenza di roccia esposta ma soprattutto tanti sassi smossi, insomma guidare con attenzione, precisione e forza specialmente se la velocità si alza. L’ultimo tratto (dai 400metri in giù) è più fluente e tortuoso, dal sentiero scassato si passa al trail boschivo, le piogge hanno scavato un po' la traccia e bisogna evitare di incanalarcisi in mezzo. Si giunge infine al pratone antistante il laghetto della pesca sportiva, i più bravi sono giù in 6 minuti e 30, io qualcosa in più ma non ho spinto a manetta. E’ una discesa che comunque si può fare anche in 10-15’ senza nessuna recriminazione e assaporandosi ogni angolo di natura.

Siamo alla soglia dei 31 km e 2h40’ ed iniziamo il ritorno ad Oleggio Castello sulla stessa via dell’andata, entriamo nel Parco dei Lagoni da SP89 via Comignago, a circa 800 metri dal centro si scarta a sinistra nel Sentè di Busch, prima asfalto e poi sentiero per circa 1,5 km. In sequenza imbocchiamo la Strà di Pianet de Gatic, Strà di Sel, Senté de la Vulp, Sentè dal Laghet, passaggio su ponticello di rio Caneva,

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Senté dal Custòn, Strà de la Buscarola, Strà nova del Pinin. Pini, lecci, querce, castagni, betulle…di tutto di più in soli 3 km su un fondo boschivo leggermente ondulato. Usciamo dal bosco alle Rubinetterie Nobili, ma subito rientriamo sul lato opposto della SP30 per un altro trail nel boschetto di Mottalunga fino all’abitato in via Pianella a Glisente.  Riguadagniamo la provinciale per la discesa finale alla rotonda, tramite via dei Mulini e continuando su via Beati arriviamo alle porte di Castelletto Ticino. Svoltando su via Riale siamo sul Sempione, attraversato il ponte arriviamo rapidamente al parcheggio della piscina di Sesto.

Il mio contachilometri riporta quasi 49 chilometri per poco più di 3 ore di pedalata effettiva, circa 640mt di dislivello. Una bella uscita, movimento di gamba e di lingua. Ora a mangiare e buon pomeriggio a tutti!

Autore: P. Gaglione

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paolo Gaglione