Giro dell'Ansa: fresco e divertimento sulla sponda Lombarda!
Caldo? No problem!
Questa settimana è proprio estate! Sono ormai tre giorni che sfioriamo i trenta gradi. Con questa temperatura uscire in bicicletta sembrerebbe azzardato, specialmente iniziando verso le 13:30.
Ma oggi ho proprio voglia di pedalare, e il bel tempo degli ultimi giorni avrà senz’altro asciugato i sentieri dalle pozze e dal fango presenti settimana scorsa. Decido pertanto per un giro che favorisca i sentieri più freschi, all’ombra degli alberi, il più possibile nel bosco. Dove andare ancora esattamente non lo so, mi farò ispirare da quello che incontro sulla via.
Da Vergiate mi dirigo verso Somma: dal sentiero della discarica attraverso la SP47 rientrando subito sullo sterrato, passato il torrente Strona piego a destra per passare sotto l’autostrada A8. Aihmé il primo sottopasso è ancora allagato (succede spesso) e quindi devo deviare leggermente per prendere quello più a nord. Nel fresco sottobosco risalgo verso il Lazzareto, poi mantengo la sinistra continuando nel bosco ed uscendo in prossimità della bellissima piana che cinge la chiesa della Madonna della Ghianda.
Un paio di chilometri per attraversare l’agglomerato ed al Campo sportivo imbocco la piana che cinge a Nord l’aeroporto della Malpensa. La parte esposta (prati e coltivazioni) è una piccola frazione poi ritorno all’ombra imboccando il sentiero che percorre le vecchie piste operative ai tempi della guerra, attraverso la SS336 e continuo sempre nel bosco fino alla chiesa di San Giulio a Vizzola Ticino, dove rabbocco la borraccia alla fontanella sulla piazza antistante.
Per il momento sono estremamente soddisfatto, non ho patito affatto il caldo anzi il contrasto del fresco con i brevi tratti aperti è godurioso. Non è passata neanche un’ora e sono pronto per proseguire verso la meta che ho deciso mentre ero nella piana: mi faccio l’ansa di Castelnovate!
Scendo quindi ad incrociare il Canale Villoresi, poi alla Centrale Idroelettrica prendo il sentiero dal ristorante che taglia il bosco a nord della pista Pirelli e giunge alla spiaggia di Castelnovate.
Ovviamente è già frequentata, nonostante i limitati posti auto nelle vicinanze impongono un “contingentamento” naturale. E’ passata un’ora e circa 20 km.
Il giro dell’Ansa è sempre affascinante per la varietà di ambienti e squarci sul Ticino che offre, oltre alla soddisfazione nell’affrontare il percorso tortuoso su vari fondi, sebbene in questa stagione alcuni tratti siano veramente “stretti” a causa della vegetazione in piena espansione.
Proprio per questa ragione risalgo alla Cappella Votiva su via Mazzini, per riguadagnare il canale industriale della centrale che affianca il Villoresi. Ma passate poche centinaia di metri mi ributto a sinistra sul sentiero nel bosco per costeggiare il fiume fino al vecchio Mulino (ora ANFASS Ticino Onlus) e nello stretto ed intrigante single track impatto il ginocchio sul tronco dell’albero che non si è spostato al mio passaggio.
Fortunatamente solo una botta e un graffietto, nulla è compromesso.
Riprendo il canale e mi fermo al Nuovo Lago dei Gabbiani, una Pesca sportiva che ha ambizioni di diversificarsi (vi farò sapere) e poi fino alla spiaggetta Fogadori dove invece frotte di bagnanti ti ricordano il clima vacanziero e il distanziamento sociale diventano due parole senza senso…
Da notare, in prossimità dell’ampio parcheggio, il pieno recupero della struttura agricola prima esistente ora Agriturismo & Relais la Viscontina. Ottimo posto per sostare sia per bere e mangiare, se non addirittura organizzarsi per fare la spesa o fermarsi anche a dormire! Tra l’altro dovrebbero offrire a breve anche un servizio di noleggio bici…
Sono quasi alla fine del giro, dalla prima spiaggia ho percorso altri 10 km e impiegato circa ¾ d’ora, devo decidere ora la via del ritorno…Il passaggio dall’inizio del canale Villoresi e dalla diga del Panperduto è obbligato, arrivo fino al ponte del Porto della Torre e quindi mi inerpico sulla salita che porta alla magnifica pineta del Viganò; considerata la temperatura mi mantengo nel bosco fino ad incrociare la SP27, proseguo sempre nel bosco fino al maneggio la Garzonera di Sesona, quindi alla frazione e da lì raggiungo Vergiate sulla strada che incomincia a “scottare”.
Sono comunque soddisfatto, nel mio giro di circa 42 km avrò fatto al massimo un 15% su asfalto aperto al traffico e probabilmente un 75% all’ombra. Per la cronaca sono circa 300 metri di dislivello, che ho percorso in due ore e mezza.
Oggi è andata così, la prossima si vedrà….
Autore: Paolo Gaglione